Siamo partiti dal Rifugio Forni, dove siamo arrivati in auto da Santa Caterina, pagando i 5€ giornalieri.
Abbiamo scelto questo sentiero per via delle condizioni meteorologiche che non erano le migliori.
La vista sul ghiacciaio dei Forni ci ha accompagnati lungo tutta l’escursione.
Camminando lungo il sentiero e prestando attenzione, nei periodi primaverili/estivi si possono sentire e vedere diverse marmotte!
Il ghiacciaio dei Forni era il più grande ghiacciaio vallivo italiano, e l’unico di tipo himalayano. Le ripetute ondate di caldo africano hanno fatto sì che si ritirasse frontalmente e riducesse di spessore, finché nel 2015 si è frammentato.
Entrando nei rifugi si possono vedere le foto di quanto fosse esteso prima di ritirarsi. Questo è uno “spettacolo” alquanto triste.
Un altro sentiero che ci riserveremo di percorrere è quello glaciologico che parte dal parcheggio più basso del rifugio e sale lungo il versante opposto della valle, riportandosi poi verso il Rifugio C. Branca, attraversando dei comodi e suggestivi ponticelli sulla morena del ghiacciaio. Quest’ultimo è molto più immerso nella natura, ancor meno frequentato e un po’ più impegnativo.
Vi consiglio di coprirvi bene perché l’ultimo tratto potrebbe essere abbastanza ventilato e freddo.
In questa occasione c’era un po’ di vento e Margot era molto attratta da marmotte e odori in generale, quindi per quasi tutta la durata della passeggiata l’ho tenuta legata alla solita corda da 10 metri.
Lunghezza del sentiero: quasi 3km. Dislivello: 400mt quasi tutti concentrati nell'ultimo pezzo. Tempo totale circa 2 ore A/R.